Una ricetta esclusiva che la nostra città deve alla creativita’ delle suore del monastero della Badia Grande. Si racconta che l’Ovamurina nacque nel XVI secolo durante la visita di Carlo V d’Asburgo a Sciacca. Le religiose, infatti, in mancanza della ricotta nel periodo estivo (all’epoca visto il grande caldo e l’insufficienza di adeguati metodi di conservazione il latticino non veniva prodotto), si inventarono, per l’occasione l’ova ra’ Bata Ranni (l’uovo della Badia Grande) come alternativa al cannolo.
Il dolce, oggi conosciuto come Ovamurina, prende il nome dal colore, esterno scuro e bianco dentro, e dalle sembianze che lo fa somigliare alla pelle di una murena.
Si tratta di un “cannolo a pasta molle”, composto da una sfoglia base di uova, mandorle e cannella, e un ripieno di biancomangiare e zuccata.
All‘Hostaria del Vicolo abbiamo provato a valorizzare questo dolce tradizionale sin dalla nostra apertura, avvenuta nel 1983: un modo per
omaggiare la cucina saccense.